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In tal senso il Castello del Conte Verde, splendido esemplare di sistema difensivo facente parte delle cosiddette "clusae langobardorum", è senz'altro una ghiotta opportunità.... Fin dal XIII secolo il castello appare esplicitamente menzionato in una certifica notarile riguardante i territori dove i conti di Savoia esercitavano i diritti di baronia. In quel periodo esso costituiva il centro di una delle castellanie abbaziali di San Giusto di Susa ed era anche sede di tribunale e di carcere. Le fonti indicano la presenza all'interno del perimetro di un granaio, di una grangia, di una stalla, di una cappella e di una residenza signorile (il castellano dell'abate), di cui si ammirano ancora le fondamenta, oltre una torre, alcune garitte, alcune bertesche che completavano la struttura difensiva.La cappella esistente all'interno del perimetro è il risultato di una serie di consistenti trasformazioni e aggiunte: di originario rimane la partitura delle lesene del muro perimetrale sud.
Amedeo VI “Il Conte Verde”, da parte sua, fu personaggio di prima grandezza nel panorama politico del tempo, consolidati i legami con la Francia arginandone le pretese sulla Contea sabauda, per ben otto lustri svolse un ruolo importante nella Savoia e venne, dall'Imperatore Carlo IV, investito del Vicariato imperiale in Savoia, con diritto d'intervento negli affari locali.
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