martedì 2 agosto 2011

TOMA E DINTORNI 2011


Ogni anno, nel secondo fine settimana di ottobre, si svolge in Condove, ridente paesino della Valle di Susa, l'ormai tradizionale "Fiera della Toma". 
La manifestazione, giunta quest'anno alla 22° edizione, attrae oltra 200 espositori e decine di migliaia di visitatori. 
Durante tutta la settimana precedente nei locali del paese e presso il "PalaToma" si snocciolano eventi e manifestazioni incentrate sulla TOMA, il classico formaggio locale. 
Siete tutti attesi!

2 commenti:

  1. Condove ha raggruppato nel 1936 anche gli ex comuni montani di Mocchie e di Frassinere: di questo passato importante non mancano qua e là tracce più o meno nascoste come lungo la via principale di Villa di Mocchie dove diversi portoni signorili con stemmi gentilizi introducono all'interno di antichi palazzi risalenti al XV secolo.

    L'insediamento più antico del capoluogo doveva situarsi nell'area pianeggiante attorno alla chiesa romanica di Santa Maria del prato, già primitiva parrocchiale di Condove e oggi monumento storico dedicato a S.Rocco dove si trovava anche il cimitero.

    Il grosso della popolazione fino agli inizi del 1900 abita ancora le borgate montane che hanno maggiore importanza del fondovalle, soprattutto per l'allevamento bovino, ovino e caprino, per le attività commerciali collegate alla zootecnia e al settore latteo-caseario, per l'agricoltura di pregio (patate di Mocchie e toma degli alpeggi).

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  2. Ciò che a livello individuale può essere visto come una scelta di vita, per ritrovare i grandi valori perduti assieme alla naturalità ed umanità, può assumere a livello di territorio nel suo complesso le caratteristiche di un Progetto di Sviluppo.
    E’ necessario quindi individuare tutti gli strumenti utili affinché si possa rilanciare l’economia montana attuando una politica di sviluppo orientata alla ricostruzione del tessuto sociale, ed attraverso questi nuovi modelli di “economia” locale si provveda alla tutela e alla salvaguardia del territorio e delle sue risorse naturali cercando di valorizzarle.
    Le prospettive ci sono tutte sia sotto il profilo ambientale e delle risorse che sotto il profilo sociale e dello sviluppo economico: serve la condivisione dei principi espressi da parte delle Istituzioni come dei privati cittadini per addivenire ad un prototipo (un esperimento) in grado di verificare le condizioni minime di sopravvivenza, quelle che definiremmo il “diritto di cittadinanza”, per chi vi abita.

    E’ fondamentale la sostenibilità sociale, insieme a quella ambientale e quella economica, attraverso la buona relazione tra la comunità residente e quella dei turisti o dei nuovi operatori entranti e il rapporto armonioso che i due gruppi riescono ad instaurare. Non si deve arrecare danni ambientali (sovraffollamento, produzione massiccia di rifiuti, eccessiva e sregolata costruzione di case che contribuiscono a degradare il paesaggio e l'ambiente), ma integrare la gestione di tutte le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte, mantenendo allo stesso tempo l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi viventi.

    Ci si deve porre tra i principali obiettivi per il rilancio delle montagne la diversificazione delle fonti di energia attraverso la filiera del legno e l'impiego delle biomasse.
    Un percorso imprenditoriale autonomo può essere un’alternativa all’abbandono del territorio, alla precarietà del posto di lavoro, alla stagionalità di molte professioni o, semplicemente, una scelta di vita. La nostra montagna in tal senso offre soluzioni di insediamento interessanti dal punto di vista economico e sociale e garantisce un ambiente sano in cui vivere e lavorare.

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