L’iniziativa di “Scultura su Toma” avviata a Condove nell’edizione scorsa ha mostrato tutta la sua efficacia ed attrattività!
La ben più blasonata Mostra Regionale della Toma di Lanzo, di cui si avvia in questi giorni il lancio pubblicitario, ha colto la “toma” (mi pare la giusta espressione) al balzo e organizza il primo Concorso Nazionale di Scultura su Toma.
Ne siamo felici e questo ci stimola una volta di più alla ricerca di novità e di confronti positivi.
Viva la Toma, sempre e comunque!
Ma quali sono le origini della toma?
RispondiEliminaLa Toma é un formaggio semicotto prodotto con latte di vacca intero o parzialmente scremato. La produzione é storicamente legata all’areale alpino piemontese, dove i margari sfruttavano i pascoli montani in estate per poi riscendere a valle nel periodo invernale.
EliminaL’origine risale probabilmente all’epoca romana, ma le prime testimonianze certe sono datate a partire dall’ XI secolo: la Toma figura tra i “pastus” distribuiti ai poveri e ai lavoratori subalterni. Nel Medioevo, prima che l’uso si diffondesse a tutti gli strati sociali, era considerato il “formaggio dei poveri” perché ne bastava una piccola quantità per dare gusto a grosse porzioni di pane, alimento principe della dieta contadina. La sua sapidità veniva poi sfruttata per sostituire il sale o il condimento delle minestre, altro cardine dell’alimentazione dei ceti bassi.
Successivamente il consumo della Toma si diffonde a tutti gli strati sociali, superando i pregiudizi medici e religiosi che lo consideravano cibo pesante e quindi vietato nei giorni di magro.
Oggi l’uso contadino della Toma come gustoso “insaporitore” può essere interpretato in tante ricette: basta un po’ di fantasia per creare primi piatti e minestre da re....altro che “formaggio dei poveri”!