sabato 6 ottobre 2018

Dall'Alpe Muandette al Poisatto: sabato 13 la transumanza attraversa la Fiera

Nei paesi di montagna o di media quota come Condove, il suono dei campanacci scandisce ancora le stagioni: sono le mucche e le pecore, con i loro "rundun" al collo, ad aprire la primavera salendo agli alpeggi, per poi ridiscendere nelle stalle in pianura con l'arrivo dell'autunno.

Ogni anno monticano sulla montagna di Condove circa 40 pastori in 15 alpeggi, di cui solo uno di proprietà comunale, con un migliaio di pecore e altrettante mucche, un centinaio di capre, cavalli e cani al seguito. Complessivamente sono quindi oltre 2000 i capi di bestiame che salgono e ridiscendono dagli alpeggi, percorrendo sentieri e strade sterrate per poi giungere in paese nei prati vicino al Torrente Gravio dove, di norma, ad attenderli non ci sono solo i camion bestiame, ma anche tante persone, tra cui spesso molti bambini incuriositi, in un rito di festa.

Per la seconda volta, durante la XXIX Fiera della Toma la transumanza passerà per le vie in centro paese: le mucche di Rinaldo e Pierluigi Rocci, in "disarpa" dall'alpeggio Muandette a quota 1800 m, percorreranno Via IV Novembre, Piazza Martiri, Via Torino e Viale Bauchiero per fare ritorno alle stalle invernali presso la frazione Poisatto. Sarà un valore aggiunto per la Fiera che, da sempre, ha tra i suoi intenti la valorizzazione della realtà agricola e zootecnica. L'appuntamento è per sabato 13 ottobre intorno alle ore 17 nella Piazza di Condove, al passo dei pastori e al suono dei campanacci.
 






 
 
La transumanza attraversa la Piazza durante la scorsa edizione della Fiera della Toma (foto e video di Giorgia Allais) 

Tornano le Barbuire del Lajetto in mostra

Proprio lassù, nei luoghi dove i margari producono la toma, ci sono tradizioni la cui origine si perde nella notte dei tempi. E' questo il caso del Carnevale del Lajetto, una delle circa ottanta borgate della montagna di Condove: con i suoi 850 m di quota, Lajetto è oggi abitata solo più da una decina di residenti, ma era in passato un importante crocevia nella Valle del Sessi e punto di riferimento per le vicine borgate.
Dal 2010  Lajetto è tornato alle luci della ribalta grazie alla riproposizione dell'antico carnevale alpino: le Barbuire, vale a dire i personaggi mascherati che si dividono in "belli" (il Monsù e la Tòta, i due Arlecchini, il Dottore e il Soldato) e "brutti" (il Pajasso e le coppie di Vecchi e Vecchie), percorrono le vie della borgata tra danze e scherzi. La rappresentazione si tiene ogni anno la domenica grassa ed è curata dall'Associazione Culturale "Le Barbuire" che negli anni si è occupata delle ricerche storiche, della ricostruzione dei costumi e del rito. Le comparse, volontari di Condove e dei paesi limitrofi, sono oggi una trentina.
Per meglio conoscere le Barbuire, durante la XXIX Fiera della Toma sarà esposta una selezione delle fotografie del concorso "Scatta la maschera: personaggi e simboli del Carnevale del Lajetto" tenutosi durante l'ultima riedizione di marzo. 14 i partecipanti al concorso con oltre 60 fotografie inviate. La mostra si terrà sabato 13 e domenica 14 presso i locali mensa della Scuola Primaria Bertacchi, con ingresso da Via Cesare Battisti; domenica, alle ore 17, verranno premiati i vincitori sul palco in Piazza Martiri.

3° classificata, Silvia Grassone
2° classificata, Tatiana Decrù
 
 
1° classificato ex-equo, Duilio Guizzetti
 
1° classificata ex-equo, Laura Portigliatti

giovedì 4 ottobre 2018

Il programma della XXIX Fiera

SABATO 6 OTTOBRE
Campo Sportivo Comunale ore 15:
Anteprima del libro di Giorgio Jannon “Forza Gialli, storia del calcio condovese
e incontro amichevole tra le vecchie glorie

DOMENICA 7 OTTOBRE
Antica chiesa di San Rocco, ore 16:
Inaugurazione della mostra “Tra tradizione e ricerca” di Ivo Bonino

MARTEDI 9 OTTOBRE
Salone della Biblioteca “Margherita Hack” ore 15:
“Prodotto di montagna”, un marchio di qualità Per le terre alte.
Presentazione del marchio Mpaaf con UNCEM, Unione Montana Valle Susa, Coldiretti e CNA

VENERDÌ 12 OTTOBRE
Salone della Biblioteca “Margherita Hack” ore 21:
in collaborazione con la compagnia teatrale "Silenzio in sala", serata di premiazione della V edizione del concorso letterario "Marengo d'oro- Smeraldo Ottone".

SABATO 13 OTTOBRE
Ore 10: apertura della XXIX edizione della Fiera della Toma.

Mercato coperto, dalle ore 12: pranzo della Toma al PalaToma

Campo sportivo, ore 15,30: partenza del IV Toma Trail, gara di corsa in montagna
A cura dell’Asd Freemount. Premiazione ore 18,30.

Dalle ore 17,30: Transumanza per le vie del centro

Piazza Martiri della Libertà:
dalle ore 19 band giovanili in concerto
Ore 21,30 serata rock con “Electric Lemon
Birra e street food

Centro don Viglongo ore 20,30:
serata di degustazione Formaggi d’Italia in collaborazione con ONAF

Mercato coperto Piazza I Maggio ore 21
Bal folk con Li Barmenk

DOMENICA 14 OTTOBRE
Piazza Martiri, ore 8,30: partenza della Cicloescursione sui sentieri della Toma con accompagnatori regionali Fie. Degustazione di prodotti a Mocchie.

Ore 10 riapertura della Fiera e delle mostre
In piazza Martiri: “Grisulandiadiventa per un giorno piccolo pompiere” a cura dei Vigili del Fuoco Volontari di Condove”;

Intaglio su legno e intaglio della Toma, a cura della Scuola di Intaglio di Chiomonte.

Mercato coperto, dalle ore 12: pranzo della Toma al PalaToma

Sul palco in piazza e nelle vie del paese, pomeriggio di esibizioni musicali e di danza

Sala Mensa delle Scuole Elementari, ore 14,30
Dimostrazione di caseificazione a cura del Parco Alpi Cozie

Piazza Martiri: sul palco, dalle ore 17
Premiazione dei concorsi:

Scatta la maschera – personaggi e simboli del Carnevale del Lajetto
e “Balconi fioriti” 2018

Assegnazione dei premi ai migliori produttori di Toma,
giuria Onaf e giuria popolare

LE MOSTRE

Biblioteca “Margherita Hack”:Ai margini del bosco, ai bordi del ruscello
Particolari di natura colti dall’obiettivo di Valentina Mangini

Sala Mensa Scuole Elementari: “Scatta la maschera: personaggi e simboli del Carnevale del Lajetto

Scuole Elementari: Ricami d’arte Bandera

Campo sportivo: Scorci di vita medievale a cura di Vox Condoviae

Museo Valsusino della Resistenza: mostra permanente

Per le giornate di sabato e domenica, vendita del Toma Pass
valido per degustazioni di toma, miele e pane locale

Per tutta la durata dell’evento, menù a base di Toma in ristoranti, bar e trattorie.




Concorso letterario sul mondo contadino


Il premio letterario “Il marengo d’oro” nasce da un’idea de “I SILENZIOINSALA”, compagnia di teatro amatoriale nata nel 2012, che si prefigge di diffondere cultura in Valle di Susa. Giunto alla sua V edizione, il premio letterario quest’anno si rinnova, inserendosi per la prima volta all’interno del calendario della Fiera della Toma di Condove.
Una scelta importante, compiuta per affermare una volta di più il legame forte che il concorso vuole avere con il nostro territorio, e che ha visto l’amministrazione comunale di Condove e la Pro Loco ben felici di accogliere questa novità.
Proprio per “festeggiare” questo nuovo sodalizio, il tema scelto per quest’anno è: “Il mondo contadino: il contrasto tra una necessaria rudezza ed una silenziosa, spirituale mitezza”. I partecipanti al concorso, libero e aperto a tutti, dovranno lasciarsi ispirare dal piccolo mondo antico dei nostri monti, dalle tradizioni e dalla nostra cultura alpina. La serata conclusiva del concorso si terrà venerdì 12 ottobre, alle 20.45, presso la Biblioteca Comunale “Margherita Hack” di Condove, dove verranno premiati i due racconti più belli, uno scelto dal pubblico presente e l’altro scelto da una giuria tecnica, con altrettanti marenghi d’oro.

Tutte le info per partecipare al concorso sono reperibili all’indirizzo https://ilmarengodoro.jimdo.com/



Matteo Poletti presenta il suo ultimo libro


Nemesio, detto Nemo, ha quasi trent'anni, vive a Torino e lavora come portantino nell'impresa di pompe funebri di famiglia dove, per via della sua svogliata disattenzione, combina un disastro dietro l'altro. Indifferente e apatico, si lascia vivere, trascurando persino quella che un tempo era la sua passione, la fotografia. Un giorno, però, la morte di Aurora Vannelli Conticini, un'anziana donna di Novalesa, lo risveglia dal suo torpore, riportandolo nello sperduto paesino della provincia torinese in cui aveva frequentato le scuole superiori. Al liceo, Nemo si era trovato come compagno di banco Carlo Lombardi, un ragazzo intelligente e brillante dalla storia familiare disastrosa, con cui aveva da subito legato. Un'affinità elettiva, la loro, e un'amicizia salvifica per entrambi.
Ma la sera della festa di Sant'Eldrado, patrono del paese, Carlo era scomparso nel nulla. Inutili le ricerche che avevano tentato, seppur per breve tempo, di fare luce sull'accaduto. E lo stesso Nemo si era rassegnato a quella perdita, troppo impegnato altrove a cercare di tenere le fila della propria vita. Solo ora che sono passati dieci anni, qualcosa di quella vicenda sembrerebbe venire a galla. E forse non è un caso che a rimettere in moto il meccanismo sia proprio Nemo, che, con il suo ritorno nei luoghi dell'adolescenza, avrà modo di affrontare i suoi fantasmi e, al tempo stesso, di mettere a nudo una collettività in cui la menzogna, il ricatto e i pregiudizi regnano sovrani.

E’ la trama del nuovo, appassionante romanzo giallo dello scrittore condovese Matteo Poletti, intitolato “Splendida giornata per un funerale”, che verrà presentato nell'ambito delle iniziative della XXIX Fiera della Toma, giovedì 11 ottobre alle ore 21, presso la biblioteca Margherita Hack.


mercoledì 3 ottobre 2018

Toma, antico cibo dei poveri

La produzione e il consumo di formaggio nell'area pedemontana trova le prime documentazioni certe fin dall’XI secolo, figurando soprattutto nei "pastus" distribuiti ai poveri o ai lavoratori subalterni: un alimento, almeno in questi periodi iniziali, caratteristico dei ceti popolari. Infatti pare andassero per la maggiore formaggi particolarmente piccanti e detti "formaggi dei poveri", poiché bastava una piccola quantità a dare gusto a grosse porzioni di pane o a sostituire il sale e il condimento nelle minestre.
Nei secoli successivi il consumo di formaggio si diffonde in tutti gli strati sociali, superando i più severi principi religiosi, che ne vietavano il consumo nei giorni "di magro", e gli iniziali pregiudizi medici ed aristocratici, che lo consideravano cibo pesante e plebeo.
Fin dal secolo ХIII i formaggi compaiono come oggetto di censi in natura o di omaggi in tutti i conti delle castellanie sabaude e degli enti ecclesiastici, soprattutto di quelle che potevano contare su vasti benefici in tenitori montani. In questi secoli la produzione casearia comprende essenzialmente quattro tipi di cacio: il "rubeola", antenato delle attuali robiole; il "seracium", antenato dell'attuale ricotta o "seirass", prodotto con una parte di latte intero e una parte di siero; il "brocius", il nostro "bross", piccante e fermentato con l'aggiunta di acquavite e spezie; il "caseus" che include i vari tipi di formaggio grasso e semigrasso, che nelle nostre vallate sono quasi tutti più o meno riconducibili al formaggio Toma.
 
Tra le fonti documentarie, quasi tutte di letteratura medica, che attestano con estrema sicurezza la presenza del consumo e della produzione, di formaggio Toma meritano di essere citati il "De sanitatis custodia" di Giacomo Albini della prima metà del sec. XIV e l'Opus preclarum" di Antonio Guarnerio. Ma è soprattutto la "Summa laticiniorum" di Pantaleone Raballo da Confienza, medico ducale e docente presso lo Studio di Torino, data alle stampe attorno al 1470, a rappresentare il più ampio ed esauriente panorama del consumo caseario degli ultimi secoli del Medio Evo. In particolare egli, classificando le varie qualità di formaggio presenti sui mercati pedemontani, cita tra i "caseus modicativus" i gustosissimi caci delle Vallate Alpine, noti per il sapore intenso e piccante, frutto di una stagionatura di circa sei mesi e della miscelazione di latte bovino e caprino. Dal Medio Evo ad oggi la Toma si è affermata come formaggio tipico dell'areale alpino piemontese, mantenendo soprattutto tra i margari tipologie produttive e risultati organolettici che ben poco si discostano da quelli descritti nei documenti medievali.
(ricerca Asprolat Piemonte)



Campanacci in palio per le tome migliori

Come si potrebbero mai immaginare i nostri pascoli senza il suono dei campanacci? E la discesa autunnale, quanto fascino perderebbe senza il concerto dei “rudùn”? Sono un abbellimento per gli animali, il loro suono serve ad individuarli quando sono sparsi nei prati e anche a distinguere tra loro i vari capi. Ma soprattutto sono un simbolo e un vanto: ogni margaro ne ha una collezione gelosamente custodita, dove ciascun esemplare scandisce e ricorda i grandi avvenimenti famigliari come nascite e matrimoni.

Quest’anno, per dare un tono e un incentivo in più ai partecipanti al concorso delle tome, ci saranno in palio proprio i rudùn, uno per i primi classificati delle tre categorie:
1) tome di mucca concorso Onaf
2) tome di mucca giuria popolare
3) formaggi caprini.

I campanacci in palio sono prodotti dalla Selleria Re di Druento.

giovedì 27 settembre 2018

"Forza Gialli!" aspettando la Fiera


In occasione dell'uscita natalizia del libro "Forza gialli. Storie di calciatori e di un campo sportivo a Condove", curato dal condovese Giorgio Jannon, e del compleanno della prima squadra che nasceva proprio 100 anni fa, torna il calcio nel vecchio campo sportivo al centro del paese. Sabato 6 ottobre, in apertura dell'edizione 2018 della Fiera della Toma, dalle ore 15 alle ore 18, si ritroveranno tutti coloro che hanno indossato la storica maglia gialla del Condove o che hanno giocato nel campo dove da anni nessun pallone è più rotolato.


Un ritorno al passato tra amicizia, sport e celebrazione del glorioso calcio condovese, che tanto lustro ha dato, nei suoi anni d’oro, al paese. Una partita amichevole a sette, su un campo a dimensioni ridotte, con cambi frequenti e senza limiti riporterà alla memoria quella storia del calcio condovese che si è interrotta nel 1997 con una coda di sei campionati affidati alla squadra denominata "Condove-Ferriera".  Tutti sono invitati, giovani e meno giovani: ciò che conterà, secondo gli organizzatori, sarà il portare la testimonianza visibile di un pezzo di vita del paese. Sullo storico campo si sono succedute generazioni di ragazzi e sono cresciuti giocatori anche di livello. “Il campo sportivo per noi ragazzi di allora era tutto" dice Corrado Versino, ultimo presidente dell' associazione calcio Condove, "gioia, passione, divertimento, spensieratezza, voglia di stare insieme, senso di appartenenza; lì abbiamo giocato, vinto, perso, gioito e sofferto e lì abbiamo anche imparato a diventare uomini". La giornata sarà inoltre l’occasione per ricordare e ringraziare tutti coloro che, nel tempo, hanno reso grande il calcio condovese.




Presentazione del marchio "Prodotto di montagna"

“PRODOTTO DI MONTAGNA”, UN MARCHIO DI QUALITA’ PER LE TERRE ALTE
La presentazione del marchio Mpaaf a Condove martedì 9 ottobre
con UNCEM, Unione Montana Valle Susa, Coldiretti e CNA
 
Si parlerà del marchio ministeriale “Prodotto di montagna”, martedì 9 ottobre a Condove, nell’ambito del programma della Fiera della Toma 2018: un incontro organizzato dal Comune in collaborazione con UNCEM, Unione Montana Valle Susa, Coldiretti Torino, CNA Alimentare e Laboratorio Valsusa-CNA, con l’obiettivo di informare sulla nuova opportunità produttori e trasformatori del territorio.
 
Secondo i dati 2017 della Fondazione Montagne Italia, il valore dell’agricoltura montana in Italia è di 9,1 miliardi di euro di cui 6,7 miliardi prodotti dagli Appennini e 2,4 miliardi dalle Alpi. Nelle province alpine tra il 2011 e il 2016 si è registrato +10% di occupati – sottolinea la sindaca di Condove e assessora dell’Unione Montana Valle Susa, Emanuela Sarti – sono numeri che svelano una realtà importante, e alla cui crescita abbiamo assistito negli ultimi anni anche nelle nostre valli, con un ritorno dei giovani alle professioni agricole e in generale un sensibile innalzamento della qualità dei prodotti. Ben venga quindi una certificazione di provenienza che valorizzi il lavoro e l’intraprendenza di chi opera in montagna”.
 
Il 17% del totale delle imprese agricole italiane e un terzo degli allevamenti si trovano in montagna: il marchio identificativo del regime di qualità “Prodotto di montagna”, istituito dal Ministero delle Politiche agricole, forestali, alimentari e del turismo, potrà essere utilizzato sui prodotti previsti dal regime di qualità e potrà contrassegnare le materie prime che provengono essenzialmente da zone montane e - nel caso degli alimenti trasformati - quando  trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna. Con il regime di qualità e questo nuovo marchio i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale.
 
L’incontro è fissato per le 18,30 nel Salone della Biblioteca “Margherita Hack” di via Roma 1: sarà Marco Bussone, presidente nazionale UNCEM, ad illustrare il marchio; saluto istituzionale di Sandro Plano, presidente dell’Unione Montana Valle Susa; interventi di Sergio Barone, vicepresidente di Coldiretti Torino e Elena Schina di CNA Agroalimentare Torino. Saranno presentate anche esperienze dirette di produttori, trasformatori e ristoratori del territorio.
 
 

mercoledì 26 settembre 2018

Chi produce la "Toma di Condove"?

Ci si alza molto presto al mattino e si corre tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno. Si munge, si lavora il formaggio e si parte per andare sui mercati o per aprire il negozio, tanto con i 30 gradi del mese di agosto che con il sottozero di gennaio. Allevare bestiame, produrre e vendere direttamente i formaggi non è un mestiere per pigri. Ci vuole passione, attaccamento all’azienda e coraggio nell’affrontare le stagioni avverse, almeno quanto ne serve per sopportare l’enorme burocrazia che affligge il settore. Il lavoro per fortuna (ma anche per bravura) non manca, i canali di commercializzazione nemmeno, i clienti sono fedeli e apprezzano il rapporto diretto con chi produce, oltre che la qualità e l’onestà nel prezzo.

Oggi i produttori del Marchio “Toma di Condove” sono 4 e tutti vi aspettano il 13 e 14 ottobre sulla piazza principale della Fiera della Toma di Condove.



Lucia Vercellino, azienda agricola agli 800 metri di altitudine di borgata Sigliodo, porta sui mercati non solo la Toma di Condove col suo marchio ma anche ottimi formaggi freschi, burro, ricotta, yogurt, salumi e uova, tutto rigorosamente di produzione propria. La si trova al mercoledì mattina a Condove, il martedì pomeriggio ad Avigliana, al sabato mattina ad Almese.

L’azienda di Claudio e Aldo Rocci, coadiuvati da Bruno, si trova in borgata Arronco. D’estate il bestiame si trasferisce in alpeggio in località Gighè, a 1643 metri di altitudine sulla strada che porta al Collombardo. La grande varietà di tome fresche e stagionate è esposta nei mesi estivi, oltre che in azienda, in un piccolo spazio commerciale in borgata Prato del Rio; oppure la si trova al mercato di Alpignano il giovedì pomeriggio e a quello di Piossasco il sabato mattina.

Ezio Rocci è il gestore dell’alpeggio comunale di Tomba di Matolda, collocato in un panorama impagabile a 2mila metri di altitudine sulla strada del Collombardo, ma le sue mucche salgono lassù solo dopo essere state prima in località Vaccherezza e poi al Chiet, nutrendosi di alcuni tra i migliori pascoli del territorio. E’ la figlia Sara a curare la vendita dei formaggi: toma, tomini, ricotta, burro, toma del lait brusc e molto altro. E’ al mercato ogni mattina: a Caselette il lunedì, ad Almese il martedì, a Condove il mercoledì, ad Avigliana il giovedì, a Borgone il venerdì, a Druento il sabato.

L’azienda Cascina Clivia si trova in pianura, nell’ampia area verde di pascoli della borgata Poisatto: qui, al numero 24, in una delle cascine più antiche di Condove, sono collocate l’abitazione, la stalla, il laboratorio di caseificazione e il negozio per la vendita diretta. L’attività è condotta da Fabrizio Cordola e dalla signora Ottavia che ogni giorno dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 20,30 attende i clienti in cerca di tome fresche e stagionate, tra cui la famosa e particolarmente richiesta toma del lait brusc.

In Piazza gli intagliatori del legno e della toma

Ritorna l'ormai consueto appuntamento con la Scuola di Intaglio di Chiomonte: l'edizione 2018 vedrà per l'8° anno consecutivo la partecipazione degli scultori, che si diletteranno non solo nell'intaglio su legno, ma anche su toma! Sarà possibile vedere gli intagliatori "all'opera" nella sola giornata di domenica 14 in Piazza Martiri, al centro della Fiera!

La storia della scuola di Chiomonte è antica, anche se la data di fondazione ufficiale risale "solo" al 1982. Storicamente condotta da Emilio D'Amelio, la Scuola ha sede nei locali del centro storico e organizza ogni anno corsi di intaglio e tornitura del legno. Maestro storico della Scuola fu per 24 anni Elio Favro, sostituito dopo la sua scomparsa da Giorgio Faure, di origini condovesi. Gli scultori partecipano spesso a concorsi e organizzano mostre, nell'ottica di non dimenticare gli antichi mestieri e le tradizioni delle vallate alpine. Maggiori info su: http://www.scuolaintagliolegnochiomonte.it/

 
Le tome intagliate nell'edizione 2017 in una foto ricordo
con gli scultori e i Fratelli Rocci, produttori del formaggio



sabato 4 agosto 2018

Modulo partecipazione 2018

E' online il modulo per la partecipazione alla 
XXIX Fiera della Toma di Condove del prossimo 13 e 14 Ottobre