martedì 14 maggio 2013

Perchè non abbinare arte e gastronomia?



Quando pianifichi la tua prossima Fiera della toma, e ormai è tempo, lasciati uno spazio per l'arte e le tradizioni!
In tal senso il Castello del Conte Verde, splendido esemplare di sistema difensivo facente parte delle cosiddette "clusae langobardorum", è senz'altro una ghiotta opportunità.... Fin dal XIII secolo il castello appare esplicitamente menzionato in una certifica notarile riguardante i territori dove i conti di Savoia esercitavano i diritti di baronia. In quel periodo esso costituiva il centro di una delle castellanie abbaziali di San Giusto di Susa ed era anche sede di tribunale e di carcere. Le fonti indicano la presenza all'interno del perimetro di un granaio, di una grangia, di una stalla, di una cappella e di una residenza signorile (il castellano dell'abate), di cui si ammirano ancora le fondamenta, oltre una torre, alcune garitte, alcune bertesche che completavano la struttura difensiva.
 La cappella esistente all'interno del perimetro è il risultato di una serie di consistenti trasformazioni e aggiunte: di originario rimane la partitura delle lesene del muro perimetrale sud.
Amedeo VI “Il Conte Verde”, da parte sua, fu personaggio di prima grandezza nel panorama politico del tempo, consolidati i legami con la Francia arginandone le pretese sulla Contea sabauda, per ben otto lustri svolse un ruolo importante nella Savoia e venne, dall'Imperatore Carlo IV, investito del Vicariato imperiale in Savoia, con diritto d'intervento negli affari locali.



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