venerdì 5 agosto 2011

IL TURISMO

Il turismo, in generale, costituisce oggi un settore di notevoli potenzialità in costante grande evoluzione.

La vacanza da genere d’investimento soggetta a scelta lenta, ponderata e, spesso, collettiva, tende a diventare bene di consumo a scelta impulsiva, quasi a livello di “raptus” e, sicuramente, di tipo individuale. Ciò dipende in parte dalla tendenza sempre maggiore verso la frammentazione dei periodi di vacanza, unitamente ad una minore disponibilità di spesa: tutto questo favorisce un turismo di prossimità che risulta molto congeniale al nostro territorio.

Non è però sufficiente che vi siano dei beni (paesaggi, tradizioni), occorre che tali beni siano desiderati, bisogna vendere l’emozione; occorre pertanto ripensare il modo di vivacizzare l’attrattività turistica del territorio.

Servono dei Contenuti, ma soprattutto, servono condizioni di fruizione (accessibilità, comunicazione, visibilità) unitamente alla variabile economica: questi sono gli elementi chiave per porsi sul mercato con successo.

2 commenti:

  1. Il territorio montano, le sue borgate, i suoi abitanti, le tradizioni ed i prodotti tipici possono giocare un ruolo importante per rinnovare il fascino di Condove e presentarlo così in veste nuova.

    Dobbiamo pian piano concorrere al miglioramento della qualità della vita sia in termini economici che sociali, per eliminare il progressivo spopolamento delle aree montane e il decadimento del sottile equlibrio tra uomo e ambiente derivante dal mancato presidio e utilizzo del territorio.
    L’idea di lungo termine è una specie di “Ritorno al futuro”, in cui il ritorno è quello sui territori mentre il futuro riguarda le nuove forme di socialità e di economia esportabili in montagna, valorizzando i prodotti tipici, sviluppando le energie rinnovabili, tutelando e sfruttando positivamente il patrimonio ambientale.
    E’ necessario quindi rilanciare l’economia montana attuando una politica di sviluppo orientata alla ricostruzione del tessuto sociale e all'individuazione di nuovi modelli di “economia” locale per la salvaguardia del territorio e delle sue risorse naturali cercando di valorizzarle.

    Le prospettive ci sono tutte sia sotto il profilo ambientale e delle risorse che sotto il profilo sociale e dello sviluppo economico: serve la condivisione di un piano in grado di assicurare le condizioni minime di sopravvivenza, quelle che definiremmo il “diritto di cittadinanza”, per chi vi abita.

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  2. L'Evoluzione delle Borgate Montane può essere un processo controvertibile.

    Come è vero che nel 1901 c’erano 4328 residenti ed oggi gli abitanti veri sono poco più di 200; se nel 1941 esistevano ben 6 parrocchie e oggi solo a Mocchie e Laietto si celebra la Messa di Domenica, è altrettanto vero che esiste una possibilità inversa.

    Ciò che è avvenuto fu per sfuggire ad una condizione economica che spesso non riusciva a garantire neppure la sopravvivenza. Lo sviluppo industriale nel fondovalle, specialmente a Condove con le Officine Moncenisio, iniziò a rappresentare per i contadini della montagna una fonte di reddito ben migliore di quella garantita dallo sfruttamento dei campi montani, ulteriormente diminuito dal frazionamento ad ogni passaggio generazionale.

    Le comunità delle borgate si reggevano su un'economia di tipo rurale, della quale sono ancora visibili le tracce: terrazzamenti fatti per strappare alla montagna i miseri campi dove coltivare cereali e patate (quest' ultime rinomate soprattutto a Mocchie). La pastorizia, con la produzione di formaggi era la principale occupazione, mentre un’altra risorsa economica era rappresentata dallo sfruttamento del legname, sia per legna da costruzione che da ardere, sia per la preparazione del carbone di legna (sono ancora visibili le piazzole dove venivano allestite le carbonaie).

    Oggi esiste un patrimonio economico, naturale ed umano che può tradursi in una offerta turistica fatta, da subito, di sentieri montani manutentati e segnalati, ideali per chi è alla ricerca di quiete, di boschi e di pascoli, di panorami alpini vasti e fioriti, di contemplazione, di riposo, di svago e di sport.

    Gli itinerari proposti presentano interessanti collegamenti interborgate e sentieri partigiani, in omaggio ad un momento particolare della storia repubblicana;percorsi panoramici e paesaggistici, sentieri balcone di particolare pregio.

    Immerse in questo patrimonio naturalistico vivono, nel periodo estivo ed in occasione delle feste di borgata, delle meravigliose comunità, fatte degli eredi di coloro che scesero a valle assecondando la fase di industrializzazione, che hanno tutti i presupposti (sociali, economici, psicologici ed emozionali) per ricreare un modello di vita "di borgata".

    Alle Amministrazioni il compito di saper rappresentare efficacemente un modello di sviluppo!

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