Proprio lassù, nei luoghi dove i margari producono la toma, ci sono tradizioni la cui origine si perde nella notte dei tempi. E' questo il caso del Carnevale del Lajetto, una delle circa ottanta borgate della montagna di Condove: con i suoi 850 m di quota, Lajetto è oggi abitata solo più da una decina di residenti, ma era in passato un importante crocevia nella Valle del Sessi e punto di riferimento per le vicine borgate.
La borgata Lajetto in un disegno di Giorgio Cinato
Dal 2010 Lajetto è tornato alle luci della ribalta grazie alla riproposizione dell'antico carnevale alpino: le Barbuire, vale a dire i personaggi mascherati che si dividono in "belli" (il Monsù e la Tòta, i due Arlecchini, il Dottore e il Soldato) e "brutti" (il Pajasso e le coppie di Vecchi e Vecchie), percorrono le vie della borgata tra danze e scherzi. La rappresentazione si tiene ogni anno la domenica grassa ed è curata dall'Associazione Culturale "Le Barbuire" che negli anni si è occupata delle ricerche storiche, della ricostruzione dei costumi e del rito. Le comparse, volontari di Condove e dei paesi limitrofi, sono oggi una trentina.
Alcune maschere del Carnevale
Per meglio conoscere le Barbuire, durante la XXVIII Fiera della Toma saranno esposte 38 fotografie del concorso "Scatta la maschera: personaggi e simboli del Carnevale del Lajetto" tenutosi durante l'ultima riedizione di febbraio. 19 i partecipanti al concorso con un centinaio di fotografie inviate. La mostra si terrà sabato 7 e domenica 8 in Piazza Martiri della Libertà lungo il passaggio pedonale di fronte al Municipio; domenica, alle ore 17, verranno premiati i vincitori sul palco.
1° classificato Duilio Guizzetti
2° classificata Valentina Zanino
3° classificato Luca Palucci
3° classificato Sergio Bertasso