La serata sarà anche l'occasione per presentare al
pubblico “Valsusa in Tavola – Storie da gustare”, l'insolita alleanza
(permanente) delle migliori cucine valsusine. La neonata associazione “Valsusa
in Tavola”, infatti, racconta “storie da gustare” tutto l'anno: «Ci siamo
alleati – spiegano i ristoratori valsusini – per valorizzare al meglio il
nostro territorio, facendo conoscere la validità dell'offerta insieme alla
ricchezza e alla genuinità delle materie prime a chilometri zero, cucinate nei
nostri ristoranti a due passi da Torino, in una valle ricchissima di paesaggi e
natura, arte a cultura». Decisamente insolita, l'alleanza tra ristoratori
teoricamente concorrenti. «In realtà – aggiungono – preferiamo offrire ai
visitatori una scelta più vasta. Buona cucina, ma senza scordare le attività
all'aperto: sport, escursioni, natura e arte».
Oltre al Phoenix, aderiscono il "San Michele"
di Avigliana e "l'Om 'd Fer" di Sant'Ambrogio, il "Sentiero dei
Franchi" di Sant'Antonino e la "Mandragola" di Chianocco. Nel
gruppo anche il "Green Beach" del Lago Grande di Avigliana e le
location tipicamente alpine del "Brusafer" e del "Mulino di Mattie".
«Ci siamo uniti – spiegano i ristoratori – per fare sistema e concentrare
l'attenzione sul nostro territorio, giustamente valorizzato da eventi come la
fiera condovese».
I ristoratori di “Valsusa in Tavola” dimostrano particolare
sensibilità il territorio, partendo proprio da un paese come
Condove che, coi suoi 40 pastori e duemila capi di bestiame, è l'emblema
dell'agricoltura montana in bassa valle di Susa. Grazie alla “cena tomica”, con
l'aiuto dell'esperto Mario Rocci di Mocchie l'antica fonte Sàudia sarà
restituita al pubblico: «Ripristineremo il sentiero che conduce alla sorgente,
lo segnaleremo con un cartello turistico, sistemeremo il condotto dell'acqua e
piazzeremo anche una bella vasca».
«La cena del 10 ottobre avrà come protagonista la toma a
marchio Condove», annuncia lo chef Sandro Ostorero, che al Phoenix farà gli
onori di casa. «Per una sera, però, dividerò la cucina con i colleghi di
“Valsusa in Tavola”: ognuno di loro preparerà le sue “storie da gustare”.
Ciascuno sfornerà un piatto speciale, sempre a base di toma condovese».
Allettante il menù: si apre con il “cocktail futurista”,
con “giostra d'alcol” accompagnata con focaccia, e si entra nel vivo con
melanzane affumicate, crema di pomodoro, cialda al timo e toma stagionata. A
seguire: fagottini di grano saraceno con toma, fichi, porro e mandorle tostate.
E poi ravioli ripieni di toma con cipolla rossa caramellata, “ghinefle” e un
provocatorio “uovo di mucca”. E per dessert: composta di peperoni e fragole al
profumo di basilico con mousse di tometta fresca. Locali anche i vini (Eos,
Carchejroun e Azazel) offerti dalla Chimera di Chiomonte.
Il prezzo, 50 euro (prenotazioni al Phoenix, 011 9643392)
servirà a finanziare il ripristino della fontana di Mocchie, al netto delle
spese vive per le materie prime destinate alla cena. «E questo – dicono Sandro
Ostorero e soci – è solo il primo passo: “Valsusa in Tavola” vuole impegnarsi
davvero, per contribuire all'economia della valle di Susa».