Quando si stimola la curiosità e
si generano le emozioni di 32.918 internauti, che hanno consultato il blog da tutto il mondo, quando si intervistano sulla piazza di Condove visitatori
che vengono (in pullman organizzato) dall’hinterland di Bergamo, quando si
accolgono le partecipazioni di espositori dalla Val d’Aosta, dalla Sardegna,
dalla Val Camonica, dalla Francia, quando si riesce a far chiamare, in nostro
onore, “Fiera” un formaggio importato a Orlando in Florida, ci si accollano
grandi responsabilità.
Bisogna saper soddisfare tutte
queste diverse attese, senza deludere nessuno e, se possibile, innescare
reazioni positive fra le singole categorie di partecipanti, sapendo che il
tutto si “brucia” nell’arco di due giorni! L’Organizzazione della Fiera tutto
questo è riuscita a farlo e farlo in modo splendido. Vi assicuro che volgendo
lo sguardo dal palco sulla piazza, domenica pomeriggio, lo spettacolo era
grandioso e l’occhio ripagava di tutti gli sforzi fatti!
In quel momento la mente non può
non andare a quanti a titolo individuale, senza apparire e silenziosamente,
hanno curato tutti gli aspetti organizzativi meno appariscenti (tracciamento
degli spazi, attrezzaggio delle aree espositive, posizionamento di indicatori e
accettazione degli espositori) ma che rappresentano l’ossatura reale della
Fiera, e l’emozione allora prevale…... Grazie per la loro insostituibile
presenza e per l’encomiabile dedizione!
Abbiamo saputo cambiare la
fisionomia alla Fiera assicurandone comunque la tradizione… e questo non è un
successo da poco. Oggi la Fiera della Toma, con i suoi 25 anni (ormai pensiamo
alla prossima) è una manifestazione giovane per un pubblico attuale e con
quella carica di vivacità e di ottimismo che serve in questi momenti.
Evviva la Fiera della Toma!
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