Il cibo sempre più spesso assume la funzione di medium, in grado non solo
di comunicare cultura materiale, sapori, emozioni e tradizioni, ma anche di
generare valore nel territorio, innescando addirittura l’imprenditorialità. LA TOMA deve saperne interpretare il
ruolo!
Il cibo, è risaputo, è capace di attirare l’interesse dei viaggiatori, ma deve
saper comunicare e diventare protagonista economico e mediatico (soprattutto nel
mondo della Rete e del web 2.0). Ciò non significa che la tradizione stia
scomparendo, semplicemente fiorisce in forme diverse, diventando attrazione per
il “gastronauta” (la nuova tipologia di viaggiatore) e sviluppando ricchezza
nel luogo d’origine che diventa luogo d’incontro tra produttore e consumatore.
La nuova proposta della Fiera vuole far conoscere il “nuovo” che avanza
dietro il cibo attraverso la riscoperta delle radici, l’interesse per la zona
di provenienza, il desiderio di conoscere la storia…. Tutto quanto ciò va ad
aumentare l’apprezzamento delle caratteristiche organolettiche della TOMA e così nasce e si sviluppa l’interesse per la località che nel tempo potrà diventare
meta turistica.
LA TOMA, diventa protagonista, centro dell’attenzione, perché autentica. E’ ancora
difficile sviluppare il territorio puntando solo sulla Toma… bisogna continuare
a creare sinergie e accoppiamenti proficui tra territorio, prodotto, ambiente e
turismo. Solo così può generare ricchezza.
Mi pare che l'idea della Toma come Medium del territorio sia originale e calzante.
RispondiEliminaCredo per altro verso che essa debba però sapere caratterizzarsi come tale, voglio dire che deve sapersi far riconoscere come elemento caratterizzante del territorio di cui vuole rappresentare l'attrattiva. Le serve un Brand, direbbero gli esperti di marketing e, soprattutto, le serve un Brand riconosciuto.
Finalmente un marchio identificativo è stato "espresso"! lode a chi ci ha finalmente pensato, ma ora occorre svilupparlo...